Ambliopia

- La deprivazione visiva dovuta ad un impedimento organico alla visione (es. cataratta congenita, opacità corneali, ptosi)
- La presenza di una anisometropia, ossia una differenza marcata tra un occhio e l’altro in termini difetto refrattivo. Al cervello arrivano immagini troppo dissimili da uno e dall’altro occhio, dunque esso tende ad escludere quello con il difetto maggiore.
- La presenza di uno strabismo, ovvero la deviazione dello sguardo di uno dei due occhi.
Terapia tradizionale
Training neurovisivo
Il trattamento proposto dallo Studio Oculistico Angi si chiama RevitalVision®, una tecnologia, basata sull’apprendimento percettivo, utilizzata dal 1999 in Israele, ad oggi l’unica ad aver ottenuto l’approvazione FDA per il trattamento dell’ambliopia sopra i 9 anni di età.
Il trattamento consiste in un training visivo non invasivo personalizzato da effettuare nella propria abitazione con il proprio computer, controllato dal personale sanitario in modalità remota. Il ciclo terapeutico prevede 40 sessioni (3 alla settimana) per un periodo totale di circa 4 mesi. Tramite tale trattamento si ha un miglioramento delle prestazioni visive anche oltre il periodo plastico di sviluppo della visione: nei bambini maggiori di 9 anni e negli adulti.
RevitalVision assicura un aumento dell’acuità visiva di 2-2.5 righe logMAR all’ottotipo ETDRS, del 100% della sensibilità al contrasto, e della stereoacuità. Il miglioramento acquisito si mantiene nel tempo senza ulteriore stimolazione visiva.
Per maggiori informazioni visita http://www.revitalvision.it
Dislessia visiva

In Italia la D.E. colpisce circa il 4% dei bambini in età scolare.
Sebbene gli aspetti oculistici della D.E. siano stati relegati in secondo piano rispetto a quelli fonologici, crescenti evidenze scientifiche testimoniano la presenza nei pazienti dislessici di deficit legati alla via visiva. In particolare, è stato riscontrato un deficit nell’elaborazione del sistema magnocellulare-dorsale, la via visiva specializzata nell’analisi della configurazione globale dell’oggetto, della sua localizzazione spaziale e del movimento, determinando una localizzazione imprecisa delle lettere che compongono le parole ed un aumento del tempo di persistenza visiva della sillaba letta anche dopo la sua cessazione. A questo si associa un’ instabilità di fissazione binoculare sul target di lettura dovuta ad una scarsa dominanza motoria e sensoriale che comporterebbe l’oscillazione continua della fissazione della lettera target alla lettera precedente o successiva, con conseguente sensazione di lettere che si accavallano e si spostano.
Nel 30% dei dislessici, è stata riscontrata la presenza di aspetti visuopercettivi alterati: il più rilevante risulta essere un’anomala percezione dei rapporti spaziali, chiamata “anisotropia verticale“, che comporta un compattamento dell’ immagine nell’asse orizzontale e un allungamento nell’asse verticale. Questo causa un significativo aumento del fisiologico fenomeno del crowding (affollamento laterale) con conseguente avvicinamento percepito delle lettere nel testo. L’individuazione di questi aspetti patologici consente di mettere in atto trattamenti mirati di tipo compensatorio e riabilitativo.
E’ di fondamentale importanza precisare che l’apprendimento della lettura, presuppone una visione integra ed efficiente. E’ dunque necessario accertare in primis l’integrità della funzione visiva, ricercando e correggendo le cause che potrebbero comportare un deficit visivo e quindi ostacolare il processo dell’analisi visiva (deficit refrattivi, ipoaccomodazioni, ipoconvergenze, alterazioni della visione binoculare) e simulare i sintomi della dislessia.
Una volta confermata la presenza dei requisiti fondamentali per una buona capacità di analisi visiva, si andranno ad esaminare quegli aspetti visuopercettivi sopradescritti. (Trauzettel- Klosinski et al; 2002; Mackeben et al 2004). Lo studio di questi specifici caratteri esula dall’ordinaria valutazione oculistica ed ortottica ma si affida ad una valutazione visuo-percettica propria.
Strabismo

La deviazione oculare è causata da un disequilibrio dei meccanismi neuromuscolari che comandano i muscoli oculari estrinseci, adibiti al movimento dei bulbi oculari.
Una deviazione oculare può insorgere a qualsiasi età.
Se insorge in età pediatrica, e non viene diagnosticata tempestivamente, può rivelarsi un importante fattore di rischio per l’insorgenza di ambliopia (occhio pigro) nell’occhio che rimane deviato.
Se invece lo strabismo insorge in età adulta, il principale sintomo è la comparsa di diplopia (visione doppia). In questo caso, oltre che ricercare la miglior terapia che risolva la sintomatologia, è importante andare ad indagare la causa sottostante alla comparsa della deviazione. Spesso, infatti, l’insorgenza di uno strabismo tardivo, risulta essere un campanello d’allarme della presenza di patologie neurologiche o sistemiche.
In base al tipo e alla causa dello strabismo, la terapia può essere ottica o chirurgica.
Training Neurovisivo

Lo stimolo utilizzato è il “Gabor Patch“. I “Gabor Patches” rappresentano la stimolazione più efficace ad oggi utilizzata nel campo della neuro-visione. Hanno dimostrato di descrivere efficacemente la forma dei campi ricettivi dei neuroni della corteccia visiva primaria. Tramite la stimolazione con Gabor patches ripetuti e mirati, sottoponiamo i neuroni della corteccia visiva primaria (V1) ad un esercizio che li allena in modo specifico e che è anche in grado di promuovere e rinforzare le interazioni laterali tra neuroni. Il miglioramento delle interazioni spaziali induce la riduzione del rumore di fondo dell’attività neuronale e l’incremento della forza del segnale. In altre parole si aumenta la capacità dei neuroni di ricevere segnali deboli e cioè si aumenta la sensibilità a contrasti sempre più bassi.
Il miglioramento della sensibilità al contrasto induce l’incremento dell’acuità visiva.
Apprendimento Percettivo e Plasticità Neurale sono i fondamenti del training. La percezione può venire modificata dall’esperienza. La prestazione visiva migliora con la pratica: esercizi visivi specifici, ripetitivi e controllati. E’ dimostrato che l’apprendimento visivo acquisito si mantiene per anni senza ulteriore pratica. Osservazioni cliniche e dimostrazioni sperimentali indicano la presenza di plasticità neurale residua ben oltre il periodo critico. La tecnologia RevitalVision®, utilizzata dal 1999 in Israele, ad oggi, è l’unica ad aver ottenuto l’approvazione dell’FDA per il trattamento dell’ambliopia sopra i 9 anni di età (2001). Il trattamento neuro-visivo per l’ambliopia può migliorare le seguenti prestazioni visive: l’acuità visiva (2.5 righe logMAR dell’ ottotipo ETDRS), la sensibilità al contrasto (aumento del 100%) e la stereoacuità nei bambini oltre i 9 anni e negli adulti. Questo miglioramento è dimostrato invariato dopo 24 mesi, senza ulteriore stimolazione visiva.
AAO 2011: 2 Year Results of NeuroVision Treatment in Adult Patients with Unilateral Amblyopia.
Training Ortottico

Nel Training ortottico ricadono varie pratiche di stimolazione visiva:
Training anti-ambliopico
Terapia prismatica
Training per deficit di convergenza
Training neurovisivo
Training visuo percettivo
- Percezione visiva
- Copiatura / Riproduzione
- Percezione figura / Sfondo
- Rapporti spaziali e Posizione nello spazio
- Completamento visivo
- Coordinazione oculo- manuale
Training visuospaziale
Valutazione ortottica

Durante la visita ortottica si studia la funzionalità dei muscoli oculari estrinseci e dei muscoli palpebrali, l’integrità del sistema della convergenza, la binocularità ed il senso della tridimensionalità.
Inoltre, fondamentale è l’analisi dell’acuità visiva, proponendo, qualora necessario, un programma riabilitativo appropriato in caso di ambliopia (vedi training ortottico) o di ipovisione.
Il trattamento delle alterazioni oculo-motorie e sensoriali, includono la terapia ottica, ortottica, prismatica e chirurgica.
Vedi anche l’approfondimento: Chi è l’ortottista?
Valutazione visuopercettiva e visuospaziale

Nei pazienti con sospetto o accertato deficit dell’abilità di lettura (dislessia), che può essere isolato o associato ad altri disturbi specifici dell’apprendimento (DSA), è necessario esaminare determinati aspetti visuo-percettivi e visuo-spaziali.
Le nuove evidenze scientifiche dimostrano infatti la presenza di alterazioni visuo-percettive e visuo-spaziali nei pazienti affetti da dislessia, che possono costituirne la causa principale (dislessia visiva) o essere presenti assieme a deficit fonologici (dislessia mista).